giovedì 1 dicembre 2011

V75 Boiler - parte 1


Per chi ci segue già tempo il progetto Boiler non è una novità, ma per chi ci ha conosciuto solo dalla nascita del blog ancora ne deve sentire parlare. Ecco quindi un bel riassunto di questo progetto molto impegnativo e a lungo termine in cui ci siamo imbarcati. 
L'obiettivo da raggiungere è quello di realizzare una moto di qualità, in grado di poter essere presentata nei concorsi. Una Moto Guzzi in grado di competere per qualità, cura e dettagli artigianali con le harley e le special che si vedono sulle riviste.
Ecco quindi che siamo partiti da una vecchia Imola II che dopo un primo intervento cui doveva essere seguito dalla vendita del mezzo, si presentava come nella foto di destra. Il motore è stato sostituito con un 750cc Km zero ricambio ex polizia. L'affidabilità del 4 valvole, 350cc in particolare, non è leggendaria. Ecco perchè la sostituzione. Tutto il blocco è verniciato di nero, il cambio è stato preso da un v65 Lario, per avere dei rapporti un pò più lunghi. Per rendere il motore in grado di spingerlo la scatola filtro stock è stata sostituita con filtri a cono e i getti dei carburatori sostituiti con due del 28. Quest'operazione ha aumentato un pò i consumi, ma ha donato alla moto una brillantezza invidiabile rispetto alla configurazione standard. L'idea del progetto si vede nella foto riepilogativa sulla destra, insieme ad alcuni dettagli. La moto, dal taglio sportivo originale si trasforma in bobber con forte influenze steampunk. L'idea del progetto è di rendere la moto come parte di un vecchi impianto industriale, come una vecchia caldaia o i vecchi veicoli a vapore, da qui il nome "Boiler". La predominanza dei colori sarà quindi data dal metallo, rame, bronzo, ottone ed alluminio. Nessuna cromatura e poca vernice.
Il telaio e i cerchi vengono dipinti di un color ruggine con effetto metallizzato e a grana grossa, che riproduce la consistenza della ruggine. Colore ribattezzato "Ruggine fashion". Questo colore stacca molto bene col nero e con i vari colori dei metalli scelti per la moto oltre che coi collettori che sono fasciati con benda di colore naturale, ricoperta in rete metallica e fissata con fasce in alluminio color bronzo strette da dadi cechi in ottone. L'insieme è assolutamente in linea con il motivo del progetto. Il tappo del serbatoio ricavato da un portalampadina elettrico e una manopola di rubinetto sverniciata e riportata ad ottone fa bella mostra di se spiccando sul serbatoio preso da un Nevada. Sul parafango posteriore, di un T3 tagliato sul fondo, c'è una canalina elettrica che servirà a far passare i cavi elettrici che porteranno al fanale posteriore e alle frecce. I fianchetti ricavati da una lastra di metallo a rete e bordato con gomma nera fa bella mostra di se prendendo abbastanza spazio sui lati della moto e donando un ulteriore tocco industriale alla moto. Sul serbatoio sono poi avvitate tramite dadi ciechi in ottone delle piastre in alluminio color bronzo. Due, una per lato, sul serbatoio e una centrale come raccordo tra la fine del serbatoio e la posizione dove verrà posizionata la sella. Sulle piastre laterali sarà poi verniciato il logo del Boiler in puro stile retrò,
Il blocco strumentazione è completamente reinterpretato nello stile del progetto. Ecco quindi un contagiri mini e un tachimetro mini disposti su una piastra in maniera asimmetrica e con lo stile di un veicolo da cantiere. Nella foto è ancora in fase di lavorazione, ma rende l'idea di ciò che sarà.
I lavori proseguono e presto torneremo con nuovi aggiornamenti!!!

martedì 13 settembre 2011

V65 custom - Generale Lee - parte 4

Passiamo ora all'altra sede di Ik per l'ultima fase del lavoro, la verniciatura, che donerà alla moto quell'aspetto sobrio ed elegante che ci siamo prefissati. Partiamo dall'idea di base del Generale Lee, la strafamosa auto dei Duke di Hazzard, quindi fondo arancione su tutta la moto. Il numero 01 sarà riportato sui fianchetti, che prenderanno il posto delle portiere dell'auto. Oltretutto essendo tabelle portanumero non potevano che ospitare il numero. Per la bandiera, che avrebbe in realtà il fondo rosso e non arancio, abbiamo pensato di riprendere il rosso sullo spicchio frontale e posteriore del serbatoio, in modo da avere anche il rosso, che si alterna bene con l'arancio separato dalla banda a croce.

 Per le finiture, decidiamo di discostarci un pò dall'originale, essendo una reinterpretazione. lasciando la banda nera un pò opaca, invece che blu, che richiama il numero e la sella e altri particolari, dandogli anche un aspetto un pò più grezzo da fuoristrada.
Rimangono le stelline bianche nella bandiera, che spiccano molto e aggiungono ulteriore colore.
Come avrete potuto notare il sissy-bar è stato tolto, il proprietario non l'ha poi voluto montato lasciando il dietro nudo e basso. L'unica cosa che manca è la filettatura, color alluminio, sui numeri e sulla croce della bandiera, che purtroppo non siam riusciti ad applicare per mancanza di tempo, ma che metteremo appena possibile.


mercoledì 7 settembre 2011

V65 custom - Generale Lee - parte 3

Partiamo ora con le ultime parti da lavorare per completare la moto prima di verniciarla, cioè fianchetti, sissy-bar e cupolino.
Partiamo dai fianchetti. Essendo la moto in stile country, quindi strizzando l'occhio al fuoristrada scegliamo due belle tabelle porta numero bombate in alluminio che completano perfettamente la linea. Sono messe leggermente inclinate in modo da seguire la linea discendente del poderoso serbatoio. Non coprendo completamente lo spazio, che prima era oscurato dai grossi fianchetti della serie C spostiamo le parti di impianto elettrico che non devono rimanere esposte agli agenti atmosferici e soprattutto ai nostri occhi, rovinando l'estetica e la semplicità del mezzo. Gli donano inoltre quel richiamo al mondo delle corse che
su un mezzo del genere ha il suo perchè.
La fase successiva ci vede alle prese col cupolino, utile per coprire un pò la grossa strumentazione e i suoi cavi e anche in fase di guida, oltre che richiamare il look dei manubri da cross degli anni '70. Partiamo dal cupolino standard della Givi per adattarlo ad una forma più compatta e che si leghi meglio con la forma della moto. Asportiamo quindi la parte superiore per abbassarlo e portarlo a superare appena gli strumenti. L'attacco rimane invariato, si fisserà con le sue due staffe alle viti del faro.
Finito anche questo elemento passiamo alla parte più laboriosa delle tre, la realizzazione del sissy-bar partendo dalla base di due stecche di acciaio tondo ricavate da un carrello della spesa.

Si tratta di adattare le due stecche più spesse che vanno al manico in modo che si incontrino in cima e poi saldarle. Il tutto poi saldato a due piastrine che vanno ad avvitarsi sulla fine del telaio e il parafango, ricreando uno dei pezzi più classici e apprezzati degli anni '70. Il lavoro non è semplice perchè si devono prendere bene le misure e saldare precisi in modo che poi i pezzi montino precisi senza essere dritti, vista anche la notevole altezza del pezzo che arriva a circa mezzo metro. Aggiungendo questo pezzo si vuole dare un carattere ancora più forte e marcato alla moto accentuando il carattere vagabondo e non strettamente solo su asfalto.
Completato il tutto arriviamo ad avere il risultato che si vede qui sotto pronto per la verniciatura, ma ormai è notte fonda e la verniciatura si farà più avanti nell'altra sede apposita, per il momento ci gustiamo con soddisfazione i risultati raggiunti.




domenica 19 giugno 2011

V65 custom - Generale Lee - parte 2

Dopo averla portata al primo stadio, utilizzabile, ma ancora lontano dal risultato finale, ripartono i lavori. Per prima cosa cambio del manubrio. Si passa dal corna di bue standard della prima serie custom, ad una T-bar da 22mm cromata. La piastra per l'attacco del manubrio è stata sostituita. Invece dei due cavallotti originali con copertura di plastica si è installata quella della serie Florida in lega con la scritta Moto Guzzi incisa. Per poter mettere il manubrio però si è dovuto fresare uno scasso semicircolare sui lati della piastra perchè era troppo larga e toccava di lato. Fatto questo, si rimontano i cavi elettrici e dei comandi facendoli girare nel modo migliore, visto che rispetto al precedente, questo manubrio è molto più stretto.

Fatto questo si passa al faro e al cruscotto. Il faro presentava molti punti dove la vernice nera originale si staccava a causa della ruggine. Per recuperarlo e rifargli una sua dignità si è spazzolato via tutto, in modo da pulirlo bene, e poi verniciato color cromo dandogli l'effetto rovinato, in modo da farlo sembrare alluminio grattato. Stesso colore è stato scelto anche per il cruscotto, in modo da far risaltare le parti con un colore più chiaro e donargli un estetica più in linea col progetto finale.
Si passa ora alle frecce e al faro posteriore, tutto sostituito. Il faro posteriore, brutto e molto pesante è spesso causa della rottura del parafango, come in questo caso. Quindi, dopo aver sostituito i parafanghi con una coppia integra verniciati in argento, facciamo in modo che non si rompano più. Le frecce sono 4 bullet cromate con lente arancione con lampadina classica. Per il faro posteriore usiamo un Tech Glide cromato, dalla linea sottile sempre con lampadina, alleggerendo così il tutto. Le frecce anteriori sono montate sul reggifaro originale, in questo modo non rimangono troppo sporgenti e si perdono bene nell'insieme dei colori metallici del gruppo anteriore. Il faro posteriore monta sui buchi originali del parafango, mentre le frecce vengono montate con due staffette solidali al portatarga del faro. Sempre per non appesantire la targa viene montata nuda sul faro in modo da ridurre notevolmente il peso del gruppo ottico posteriore.
Il prossimo lavoro da fare è la sella, che va adattata e attaccata al telaio visto che proviene da altra marca e modello di moto

mercoledì 8 giugno 2011

V65 custom - Generale Lee - parte 1

Personalizzazione su richiesta di un Guzzi v65 custom acquistato da un amico. La sua richiesta è che avesse la livrea del Genarale Lee oltre una sistemata generale del mezzo che comunque risale al 1986.
Le condizioni di inizio lavori sono quelle della prima foto.
Dato il mezzo cui si ispira non può avere un estetica troppo raffinata ne essere troppo elegante. La base della moto è buona ma ci sono da rimediare alcuni inconvenienti. Il primo è il parafango posteriore rotto come spesso succede su questi modelli, anche a causa del troppo peso del blocco luci posteriori. Altro inconveniente da sistemare è il faro anteriore che ormai produce una buona quantità di ruggine che fa saltare la vernice nera originale. La sella, decisamente sproporzionata rispetto al mezzo e nemmeno comoda come sembra a prima vista. Ultima cosa, il vecchio proprietario aveva sostituito il cambio originale con uno più corto, il che la rende molto scattante ma veramente insostenibile in autostrada, dove a 5000 giri siamo a 100 Km/h.
Ultimo inconveniente, purtroppo accaduto dopo l'acquisto del mezzo, il serbatoio originale si è bucato sul lato destro vicino alla giunta saldata nella parte sotto, quindi perde benzina.
Cominciamo quindi dalle cose più urgenti, sostituzione del serbatoio, fasciatura dei collettori e eliminazione sella originale.
Il serbatoio originale viene sostituito da un serbatoio di un California, questo aumenta sia la portata di benzina che l'importanza del corpo del mezzo. Il serbatoio andrà poi verniciato con la bandiera sudista e quello del california ben si adatta alla grafica che dovrà ospitare oltre a dare alla moto un aspetto un pò più importante. I collettori fasciati migliorano l'utilizzo soprattutto nel periodo invernale, quando il motore risente del freddo ed aiutano a donare un aspetto più grezzo e vagamente off road. La sella viene sostituita da una provvisoria in due parti, con sella mono pilota e cuscino passeggero. Nel frattempo la moto è utilizzabile e si può continuare coi lavori.